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L'editoriale

di Luca Martorelli

Organizzare l'allenamento.


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Con la facilità che c'è oggi di veicolare le informazioni, sicuramente si sono fatti grandi passi avanti nella divulgazione culturale in ambito sportivo. Ciò che prima era conosciuto solo a livello universitario, oppure attraverso corsi di formazione federali di alto spessore, oggi è spesso patrimonio di tutti, grazie ai mass media e all'elevato numero di pubblicazioni sportivo-scientifiche presenti sul mercato.
Nonostante questo, però, certe tematiche fanno ancora molta fatica a penetrare in alcuni ambiti sportivi.
Ad esempio, in buona parte degli sport di combattimento, l'allenamento della forza ha impiegato circa due decenni per farsi apprezzare (e qualcuno ancora non ne è del tutto convinto!). Stessa cosa dicasi riguardo il tema della Periodizzazione (leggi l'articolo correlato), cioè quella scienza che si occupa dell'organizzazione dell'allenamento per atleti con obiettivi agonistici, ma non solo, anche per sportivi che intendono allenarsi con continuità durante tutto l'anno.
A mio parere, le resistenze che si incontrano su questo argomento sono la conseguenza di due aspetti: i retaggi culturali che molti Maestri si portano dietro dal mondo delle arti marziali, la superficiale conoscenza dell'argomento, che essendo non di facile comprensione, ne determina l'accantonamento. E' sicuramente più facile dire che una cosa non serve, piuttosto che impegnarsi a capire come effettivamente funziona.
Poniamoci allora la prima importante domanda: perchè bisognerebbe organizzare l'allenamento?
Così di getto mi verrebbe di dire: per lo stesso motivo per cui si organizza la propria attività lavorativa, le proprie vacanze, il proprio matrimonio, una partita di calcetto con gli amici. Perchè organizziamo? Perchè vogliamo che ad una certa data, tutto sia pronto e disponibile per la migliore riuscita dell'evento. Sarebbe mai possibile organizzare una partita di calcetto senza stabilire con anticipo luogo e giorno, i partecipanti da chiamare e la prenotazione di un campo disponibile?
Credo proprio di no. Allora perchè pretendiamo, invece, di riuscire a far arrivare al top della condizione un atleta per la sua gara più importante, senza un'attenta pianificazione e programmazione dell'allenamento?
Organizzare la preparazione di un atleta significa Periodizzare, cioè fare un piano di lavoro a medio-lungo termine, e un programma di allenamento dettagliato, sulla base di quel piano.
La convinzione che bisogna subito togliersi dalla testa è che il piano e il programma di lavoro siano un qualcosa di rigido, immodificabile una volta stabilito. Non è e non deve assolutamente essere così!
La Periodizzazione va modificata ogni volta che:

  • una gara viene spostata di data;
  • il periodo che era previsto per una gara si concretizza in una data esatta;
  • il livello di prestazione dell'atleta non coincide con quanto era previsto di raggiungere in un determinato momento;
  • l'atleta si infortuna o si ammala.
Quando uno o più di questi eventi si verifica, è necessario adeguare la pianificazione alle nuove necessità, quindi anche il programma correlato.
L'obiettivo per l'atleta non è quello di raggiungere la massima forma possibile, ma quello di ottenere la migliore forma in corrispondenza delle principali competizioni.
Cosa potrebbe succedere quindi con un allenamento non organizzato?
  • l'atleta non riesce a raggiungere le sue massime prestazioni;
  • l'atleta raggiunge le massime prestazioni ma non in corrispondenza delle competizioni, o comunque non in quelle più importanti;
  • l'atleta va in sovrallenamento.

La figura sopra riportata mostra graficamente un esempio semplificato di pianificazione semestrale.
Passiamo quindi alla domanda più importante: come si periodizza un programma di allenamento?
Negli sport di combattimento, Macrocicli di 3 o 4 mesi sono l'ideale per ottimizzare una pianificazione, soprattutto quando i periodi delle competizioni non sono ben definiti. Utilizzando un calendario, si posizionano i vari Macrocicli di 3 mesi, fino a comporre l'intera stagione agonistica.
A seguire, per ogni Macrociclo, si individuano i quattro periodi fondamentali: Preparatorio, Pre-agonistico, Agonistico e Transizione, per ciascuno dei quali si inseriscono Mesocicli e Microcicli. La definizione dei quattro periodi del Macrociclo è fondamentale per caratterizzare l'allenamento, cioè per:
  • stabilire le metodologie da utilizzare;
  • individuare i carichi di allenamento in base ai parametri principali di: volume, intensità, frequenza;
  • selezionare gli esercizi idonei per le metodiche scelte.
Ovviamente questi parametri cambiano a seconda del periodo del Macrociclo, quindi è importante individuare correttamente la loro entità.

Creato lo schema generale di pianificazione, bisogna far in modo che le gare principali coincidano con il periodo Agonistico, mentre le altre con quello pre-agonistico. Questo sarà possibile ottenerlo attraverso degli aggiustamenti, non appena si avranno a disposizione le date delle competizioni.
Ultimo passo, redigere il programma analitico vero e proprio dei singoli Microcicli, ottenendo così l'esatto allenamento che l'atleta dovrà svolgere ogni settimana.
Personalmente, ho sperimentato un metodo molto semplice per svolgere tutto il processo appena descritto, e l'ho inserito nel mio primo libro.
Attraverso la conoscenza e la pratica, in breve tempo qualsiasi tecnico/preparatore sarà in grado di predisporre una corretta Periodizzazione per i propri atleti.

Per maggiori approfondimenti:
Libro "Preparazione atletica negli sport di combattimento e nelle arti marziali" di Luca Martorelli, Hoepli - 2013

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